Un Carnevale da... ricordare!

Cari bocconcini di grana,

che giornate divertenti! Anzi, allegre! Ma che dico? Stratopiche!

Scusate, scusate, ora mi spiego meglio…

Qualche giorno fa il sole splendeva e a Topazia il profumo di frittelle e dolci riempiva l’aria: il Carnevale era appena iniziato!

Dovete sapere che Carnevale è un evento molto atteso in città e, durante questa settimana, tutto si trasforma per l’occasione in una grande festa. 

Le strade vengono decorate con fiori, luci colorate e festoni, la Banda Musicale di Topazia suona per le vie del centro e gli abitanti si travestono con costumi da far frullare i baffi per lo stupore!

E come se non bastasse, una sfilata di carri allegorici attraversa tutta la città con ballerini, cantanti e giocolieri che intrattengono il pubblico.

Come da tradizione, anche quest’anno si sarebbe tenuta una sfilata di costumi in Piazza Pietra che Canta, a cui Benjamin, senza dire nulla, aveva iscritto me e tutta la famiglia.

A una mia richiesta di spiegazioni, Ben si era giustificato sorridendo sotto i baffi: “Zio G, volevo proprio che partecipassi anche tu insieme a me e ti travestissi in modo buffo!”.

Per mille mozzarelline! Non potevo rinunciare alla sfilata e scontentare il mio nipotino… Squit! Ma allora, da cosa mi sarei travestito? Che costume avrei potuto scegliere? 

Fortunatamente, la mia famiglia era pronta ad aiutarmi: decidemmo tutti insieme di travestirci da animali della giungla! 

“E la cosa più divertente sarà creare i nostri costumi con materiali e vestiti che abbiamo già a casa!” annunciò Tea. “Mi sembra proprio un'ottima idea per risparmiare e per ridurre l'impatto ambientale!” rispose felice Benjamin. 

E così, io mi divertii a creare il mio costume da zebra con dei vecchi stracci di casa, Tea realizzò con grande maestria le ali di un colibrì con dei fogli di plastica avanzati, Benjamin diventò un maestoso leone grazie all’imbottitura di un vecchio cuscino e Trappola invece si trasformò in un gorilla usando degli spazzoloni dimenticati in cantina. 

Non vedevo l'ora di partecipare alla sfilata per divertirmi con tutta la mia mia famiglia: creare i nostri costumi era stato più facile che mangiare un bocconcino di grana!

Il giorno di festa era finalmente arrivato. 

"Geronimo, questo Carnevale è stratopico!" esclamò Thea, emozionatissima. "Guarda tutti questi carri allegorici, sono mozzafiato!".

In effetti, Piazza Pietra che Canta era in fermento: uno spettacolo memorabile, con topi vestiti in costumi brillanti e maschere incredibili che ballavano al ritmo di musica. Non stavo più nella pelliccia per l’emozione!

Tutto sembrava svolgersi secondo i programmi, quando all'improvviso, accadde qualcosa di inatteso. 

Uno dei carri allegorici si fermò proprio accanto a noi e un gruppetto di maschere scese e ci invitò a salire sul carro per ballare insieme a loro. “Zio G! Non possiamo perdere questa occasione!” squittì allegro Benjamin. Ed io, nonostante sia un tipo, anzi un topo, molto timido, mi ricordai del mio costume da zebra e mi sentii più… in zampa del solito! 

Così, ci unimmo alle maschere e iniziammo a ballare sul carro, facendo ridere e divertire la folla.

Alla fine della sfilata, ci scambiammo gli indirizzi con le maschere che avevamo conosciuto e promettemmo di tornare l'anno successivo per festeggiare il Carnevale ancora insieme.

Devo proprio ammetterlo, è stato un Carnevale indimenticabile, ricco di risate, scherzi, colori e amicizia!

E voi, come avete passato questi giorni di festa? Potete raccontarmi dei vostri festeggiamenti nei commenti, fare un disegno, o inviarmi un articolo dell’Eco del Roditore: non sto nella pelliccia per la curiosità!

E adesso, cari topini e topine, mi tocca rimuovere il trucco dal muso e il costume dalla pelliccia, per tornare al lavoro… Ma non preoccupatevi, tra un anno sarà di nuovo Carnevale e, come sempre, il divertimento sarà garantito al formaggio!

Un topoloso abbraccio dal vostro amico 

Geronimo Stilton